L. Domitio Ap. Claudio consulibus discedens ab hibernis Caesar in Italiam, ut quotannis ...

Durante il consolato di L. Domizio e Ap. Claudio, Cesare, mentre partiva dai quartieri invernali alla volta dell'Italia, come tutti gli anni era solito fare, comandò (presente storico)

ai luogotenenti, che aveva posto a capo delle legioni, di provvedere, durante l'inverno, a costruire quante più navi potessero e a riparare quelle vecchie. Ne indicò (presente storico) la dimensione e il disegno. Per la rapidità del caricarle e del tirarle in secco le fece fare (presente storico) un poco più basse rispetto a quelle di cui siamo soliti servirci nel Mediterraneo, e ciò tanto più perché aveva saputo che in quei luoghi, a causa delle frequenti variazioni delle maree, si generavano ondate meno grosse, (invece)

per i carichi, e per trasportare un gran numero di capi di bestiame, le fece un po' più larghe rispetto a quelle di cui facciamo uso negli altri mari. Comandò (presente storico) che tutte queste fossero realizzate agili nel muoversi, cosa per la quale la poca altezza giova molto.

Ordinò (presente storico) che dalla Spagna venissero portate quelle cose che sono di aiuto per armare le navi. Quanto a lui, partì (presente storico) verso l'Illirico, perché sentiva dire che la zona vicina ai confini della provincia veniva saccheggiata dai Pirusti con delle incursioni.

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