La battaglia di Maratona
Tunc, miltiadis impulsi, Athenienses copias ex urbe eduxerunt locoque idoneo castra fecerunt. Dein, postridie, sub montis radicibus...
Spinti allora da Milziade, gli Ateniesi facero uscire le truppe dalla città e fissarono gli accampamenti in un luogo adatto.
Quindi, il giorno seguente, ai piedi del monte, in una zona non aperta – c’erano infatti degli alberi isolati in più punti -, attaccarono il combattimento, ritenendo di essere protetti dall' altezza dei monti e che la cavalleria nemica sarebbe stata ostacolata dalla fila degli alberi.
Dati, sebbene capisse che il luogo non era favorevole ai suoi, tuttavia confidava nel numero delle sue truppe e desiderava combattere: riteneva giusto scontrarsi prima che gli Spartani venissero in soccorso degli Ateniesi.
Così schierò a battaglia moltissimi soldati, fanti e cavalieri e lanciò l'attacco. Ma gli Ateniesi si rafforzarono nel valore e sconfissero un numero di nemici dieci volte più grande.