La cicala e la civetta

Superbiae poenas magnas solvunt qui clementiam non exercent...

Scontano grandi punizioni della superbia coloro che non praticano la clemenza. Una cicala, troppo amica delle Muse, con la sua cantilena, procurava un penoso fastidio ad una civetta: infatti cantava continuamente, mentre il piccolo uccello desiderava dormire.

Dunque, la civetta rendeva silenziosa la cicala lamentosa per mezzo di un astuto tranello; diceva infatti alla cicala: Canti in maniera straordinaria!

La tua voce delicata sembra la cetra delle Muse, è considerata chiara e armoniosa. Se non ti dà noia, ti invito presso la mia piccola dimora: beviamo fra noi, e veniamo considerate amiche da tutte le altre bestiole del bosco.

La civetta veniva creduta un'amica dalla sciocca cicala, ma il piccolo uccello, nella sua dimora, uccideva immediatamente la fastidiosa vicina. Così la cicala sta in silenzio e, da morta, accordava alla civetta ciò che da viva le rifiutava.

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