La paura si diffonde tra i soldati di Cesare

Dum paucos dies ad Vesontionem rei frumentariae commeatusque causa...

Mentre si tratteneva per pochi giorni presso Vesonzione per il rifornimento di grano e di viveri, in seguito alle domande dei nostri e alle dicerie dei Galli e dei mercanti, che andavano predicando che i Germani erano di corporatura imponente (lett.

: "di imponente grandezza dei corpi") e di un valore incredibile nelle armi, all'improvviso un timore così grande pervase tutto l'esercito, che sconvolse non poco le menti e gli animi di tutti. Questo (timore) partì dai tribuni militari, dai prefetti e da tutti i restantiche, avendo seguito Cesare da Roma a fine d'amicizia, non avevano grande esperienza nell'arte militare.

Questi non potevano dissimulare l'espressione del volto, né ogni tanto trattenere le lacrime: nascosti nelle tende o compiangevano il loro destino oppure commiseravano con i loro amici il comune pericolo. In maniera generalizzata, in tutto l'accampamento, si firmavano testamenti. A causa delle dicerie e della paura di costoro, a poco a poco si agitavano anche quelli che avevano grande pratica nella vita militare, i soldati, i centurioni e quelli che stavano a capo della cavalleria.

Coloro che volevano essere giudicati meno pavidi, dicevano che loro non temevano il nemico, ma le gole del tragitto e la grandezza delle foreste.

Versione tratta da: Cesare

Copyright © 2007-2025 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2025 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2025-02-08 08:14:04 - flow version _RPTC_G1.3