Marcello conquistatore di Siracusa
Claudius Marcellus clarum oppidum Syracusas copiis proelio captabat sed delere noluit …
M. Claudio Marcello, con una battaglia, per mezzo delle truppe, conquistava la celebre città di Siracusa, ma non volle distruggerla.
Dunque, risparmiava gli edifici pubblici e privati, ed i templi degli dèi, poiché venerava gli dèi, e rispettava gli abitanti di Siracusa. Non toccava il tempio di Minerva, sull'isola di Ortigia, ma lo lasciava pieno e rifornito. Risparmiava anche i cittadini, tuttavia, uno dei legionari non riconosceva l'illustre matematico Archimede, e, per caso, lo uccideva.
Marcello puniva il legionario con un crudele castigo, e lo dilaniava vivo, perché non obbediva ad un ordine. Da Siracusa portava a Roma in trionfo poche spoglie di valore, e belle statue, ma consacrava il bottino presso il tempio di Onore e di Virtù, e non collocava né le statue, né gli altri decori nei propri giardini.
Nuovamente, poi, combatteva spesso con i Cartaginesi in Puglia: era a Venosa con pochi legionari, quando cadeva in un agguato, e veniva trafitto con una lancia da un Cartaginese. I Cartaginesi trovavano il corpo di Marcello, e lo seppellivano con magnifiche esequie.