Narcissus Cephisi rivi filius inter ceteros pueros longe forma eximia excellebat sed puellas nymphasque omnes spernebat nullique studebat totumque se dabat venatui et Dianae uni dearum sacrificia perficiebat ...
Narciso, figlio del torrente Cefiso, tra tutti gli altri fanciulli eccelleva di gran lunga per la singolare bellezza, ma disprezzava le fanciulle e tutte le ninfe, e non ambiva a nessuna, ma si dava tutto alla caccia, e tra le dee, faceva sacrifici alla sola Diana.
Un giorno, il bel Narciso vagava attraverso fitti boschi e vette impervie, e alla fine giungeva alle limpide acque di un torrente silenzioso.
Nessun animale selvatico o uccello smuoveva le chiare acque del torrente argentato, né alcun ramo cadeva da un albero dall'alto. Il fanciullo si ferma presso il torrente, e avvicina le labbra all'acqua, ma subito resta sconvolto:
vede, nell'acqua immobile, il suo volto straordinario, e la sua notevole bellezza, e resta sbalordito.