Provvedimenti di Claudio su cittadinanza e culti
Peregrinae condicionis homines vetuit Claudius usurpare Romana nomina dumtaxat gentilicia …
Claudio vietò che gli uomini di nazionalità straniera facessero propri nomi Romani e in particolare nomi di gentilizi.
Coloro che si erano appropriati indebitamente della cittadinanza Romana, li uccise con la scure sulla spianata dell'Esquilino. Agli abitanti di Ilio condonò le tasse per sempre, dopo che ebbe letto a voce alta una vecchia lettera Greca, mandata dal Senato al re Seleuco, dove quelli erano stati dichiarati "parenti" del popolo Romano.
Espulse da Roma i Giudei, continuamente in rivolta su esortazione di "Cristo". Invece, agli ambasciatori dei Germani, permise di sedere nell'orchestra, poiché era stato impressionato dalla loro schiettezza e dalla loro sicurezza: infatti quelli, accompagnati nei posti del popolo, dopo che si furono accorti che i Parti e gli Armeni sedevano tra i senatori, erano scesi di loro iniziativa presso i medesimi posti, dichiarando che il loro valore e la loro importanza era pari alla loro.
Cancellò completamente, presso i Galli, la religione dei Druidi, di feroce inciviltà e, sotto Augusto, vietata solamente ai cittadini. Viceversa, dall'Attica, trapiantò anche a Roma i riti sacri di Eleusi.