Roma riconquista le città della Sicilia
Decimo anno postquam in Italiam venerat, P. Sulpicio Cn. Fulvio …
Nove anni dopo che era giunto in Italia, mentre erano consoli P. Sulpicio e Cn. Fulvio, Annibale si avvicinò fino a quattro miglia da Roma, e i suoi cavalieri fino alla porta.
In seguito, per paura dei consoli che sopraggiungevano con l'esercito, Annibale si ritirò in Campania. In Spagna, da suo fratello Asdrubale, vengono uccisi ambedue gli Scipioni, che per molti anni erano stati vincitori, nondimeno l'esercito rimase compatto; infatti erano stati ingannati più dalla fatalità, che dal valore.
In quel periodo fu anche conquistata dal console Marcello gran parte della Sicilia, che gli Africani avevano iniziato a occupare, e la celeberrima città di Siracusa; un bottino ingente fu trasferito a Roma. Levino, in Macedonia, stipulò un'alleanza con Filippo, e con molti popoli della Grecia, e con il re dell'Asia Attalo e, partito verso la Sicilia, prese Annone, il comandante degli Africani, presso la città di Agrigento, con la città stessa, e lo mandò a Roma insieme con nobili prigionieri.
Accettò in resa quaranta città, e ne espugnò ventisei. Così fu conquistata tutta la Sicilia, e vinta la Macedonia; ritornò a Roma con immensa gloria. Annibale in Italia, assalito repentinamente il console Cn. Fulvio, lo uccise insieme ad ottomila uomini.