Un giorno di festa in campagna
Hodie in virides feracesque agros dei agrestes venere mirabili cum laetitia: Bacchus venit primus dulcisque e capite...
Oggi, nei campi rigogliosi e fecondi, sono venuti gli dèi agresti, con straordinaria gioia: per primo è venuto Bacco, e dalla sua testa pendeva dolce uva, mentre le tempie di Cerere erano cinte di spighe mature e Saturno mostrava la falce agreste.
Oggi la fertile terra ha riposato, ha riposato anche l'operoso aratore, e si sono interrotti i duri lavori degli uomini e dei buoi. Un agnello sacro è stato portato dai giovani all'altare, un austero sacerdote lo ha sacrificato agli dèi agresti, ed ha pregato così: O dèi della patria, siate memori della nostra devozione!
Allontanate dai nostri confini le spiacevoli malattie, e tenete lontani i lupi feroci dai miti agnelli! Concedete a noi un clima salubre e un raccolto abbondante, poiché vi abbiamo sempre venerato.
Poi, i vecchi hanno messo grandi pezzi di legno in un fuoco splendente, e la moltitudine dei giovani schiavi ha raccolto per il colono tutti i frutti, e costruito capanne con i rami.