Campania felix

Cicerone Urbis et Orbis
Quirites, unumne fundum pulcherrimum populi Romani, agrum Campanum, caput vestrae pecuniae, pacis ornamentum ...

Quiriti, l'agro Campano, quell'unico fondo bellissimo del popolo romano, sorgente del vostro denaro, decoro della pace, sussidio in guerra, fondamento delle imposte, granaio delle legioni, sollievo della carestia, sopporterete che vada in rovina? Forse che avete dimenticato quanti eserciti avete mantenuto in vita con i frutti dell'agro campano, durante la guerra italica, dopo che le altre rendite erariali erano venute meno? Oppure non sapete che tutti gli altri magnifici tributi del popolo Romano spesso dipendono da un insignificante mutamento della fortuna?

Cosa gioveranno a noi i porti dell'Asia, cosa [gioveranno] tutti i tributi d'oltremare, insinuatosi il sospetto di briganti o di nemici? Ma, in realtà, questo tributo del territorio Campano è di tal genere che, essendo in patria ed essendo protetto da tutte le fortificazioni delle città, allora non suole essere né esposto alle guerre né soggetto al clima o al luogo.

L'Asia, per molti anni, durante la guerra Mitridatica, non vi portò rendita, ai tempi di Sertorio l'introito erariale della Spagna fu nullo; gli altri tributi sono compromessi dalle difficoltà della guerra; con questa rendita vengono sostenute anche le necessità della guerra.

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