Diogene come gli dèi (Versione latino)

Si quis de felicitate Diogenis dubitat, potest idem dubitare...

Se qualcuno dubita della felicità di Diogene, questo stesso può dubitare anche dello stato degli dèi immortali.

Forse gli dèi vivono poco beatamente perché non hanno poderi e orti né un grande capitale nel foro? Non ti vergogni - chiunque tu sei - per il fatto che ti stupisci delle ricchezze? Osserva il mondo: vedrai gli dèi nudi che danno ogni cosa, non avendo nulla. Tu pensi che questo, che si liberò di tutte le ricchezze, sia povero o sia simile agli dèi immortali?

Tu reputi il pompeiano Demetrio il più felice, il quale non si vergognò di essere più ricco di pompeo? Ogni giorno a Demetrio, per così dire al condottiero veniva riportato il numero dei soldati in guerra, il numero dei servi, a questo stesso da cui dovevano essere valutate come ricchezze più che sufficienti due rappresentanti e una cella molto larga. Ma l'unico servo di Diogene, di nome Mane, fugge Diogene non volle ricondurlo a casa:

disse: "E' turpe che Mane può vivere senza Diogene, che Diogene non può senza Mane". Mi sembra che quello abbia detto: "Compi la tua attività, Fortuna, non c'è nulla di tuo presso Diogene: il servo mi scappa, anzi io in verità sono libero".
(By Maria D. )

Versione tratta da Seneca

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