MARCO TULLIO CICERONE - Gli anni della formazione e la questura in Sicilia

Marcus Tullius Cicero, equestri genere, Arpini, quod est Volscorum oppidum, natus est. Unus ex eius avis verrucam in extremo naso sitam habuit, ciceris grano similem, inde cognomen Ciceronis eius genti inditum est....

Marco Tullio Cicerone nacque da una famiglia equestre, di Arpino che è una città dei Volsci.

Uno fra i suoi antenati aveva una verruca situata sulla punta del naso, simile ad un granello di cece da cui fu assegnato il cognome di Cicerone alla sua famiglia. Quando questo [nome] sarebbe stato attribuito ad un Marco Tullio sfrontato da alcuni uomini: "Mi adopererò – disse - perché questo cognome superi il prestigio dei più nobili nomi!". Dopo che giunse a Roma rivelò la sua eloquenza contro i Sillani, ma temendo le loro vendette, si diresse ad Atene, dove appassionatamente fu un discepolo (audire acc essere discepolo di) del filosofo Antioco.

In seguito per amore dell'oratoria si trasferì a Rodi, dove ebbe rapporti con l'oratore Molone, allora il precettore più arguto. Una volta Molone, dopo aver ascoltato Cicerone che parlava, si dice avesse pianto poiché prevedeva che attraverso di lui i Greci sarebbero stati superati dai Romani nella fama dell'intelligenza e dell'eloquenza.

Ritornato a Roma, fu questore in Sicilia. Certamente la questura di nessuno fu più amata o più famosa: dove di certo i Siciliani sperimentarono la sua coscienziosità, la sua equità e la sua cortesia, ed attribuirono al questore i più grandi onori che mai [attribuirono] ad alcuno.
(By Vogue)

Versione tratta da Lhomond

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