Eco e Narciso (2)

Narcissus, venator Arcadicus, pulcher adulescens erat, superbus tamen. Pulchritudine corporis sui inflatus,...dei in mollem florem mutaverunt ob amorem infelicis Echus spretum.

TESTO LATINO COMPLETO

Narciso, cacciatore Arcadico, era un bel giovane, (era) tuttavia presuntuoso. Tronfio per la bellezza del suo corpo, non considerava degne di soccorso le preghiere della sfortunata Eco. Perciò gli dei superiori (del cielo)

stabilirono di punire il giovane, ed infusero nel duro animo di Narciso un nuovo desiderio: egli s'innamorò di se (stesso) e della propria bellezza. Un giorno, dopo le fatiche della caccia, mentre placava la sete presso un limpido lago, egli vide il proprio aspetto nell'argentea acqua del lago, e fu preso dallo stupore e da un folle amore di sé. Per lungo tempo rimase immobile, e con occhi intenti, contemplava la propria immagine nello specchio placido dell'acqua, e non percepiva né la fame, né la sete, ma, per giorni e notti interi, egli osservava fisso l'acqua. Quando, poco alla volta, le forze abbandonarono il giovane, anche allora egli restò immobile vicino al lago, e non distolse gli occhi dalla propria immagine nell'acqua.

Così il giovane arrogante morì, e poi, al suo posto suo, fu rinvenuto un delicato fiore bianco e rosso: gli dei mutarono l'arrogante cacciatore arcadico in un esile fiore, per l'amore disprezzato dell'infelice Eco.
(By Maria D.)

Vocaboli presenti nella versione

venator venatoris terza declinazione cacciatore
adulescens adulescentis 3. d. giovane
pulcritudo pulcritudinis 3. d. bellezza
corpus corporis 3. d. corpo fisico
prex precis 3. d. preghiera
infelix infelicis 3. d. infelice
echus echus 4. d. eco
iuvenis-is 3. d. giovane
cupiditas cupiditatis 3. d. desiderio
amor amoris 3. d. amore
venatio venationis 3. d. caccia
labor laboris 3. d. lavoro fatica
lacus-us 4. d. lago
sitis-is 3. d. sete
species speciei 5. d. aspetto forma
admiratio admirationis 3. d. ammirazione
effĭgĭēs, ēi, 5. d. immagine
fames-is 3. d. fame dies diei
5. d. giorno nox noctis 3. d. notte vis roboris
3. d. forza imago imaginis 3. d. immagine
flos floris 3. d. fiore
mollis-e 3. d. agg. . molle morbido tenero

Ulteriore proposta di traduzione

Narciso, cacciatore dell’Arcadia, era un bel giovane, tuttavia superbo. Pieno di sé per la bellezza del proprio fisico, non considerava degne d’aiuto le preghiere dell’infelice Eco. Perciò gli dèi superni decisero di punire il giovane e gettarono nel duro animo di Narciso un nuovo desiderio:

s’innamorò di sé e della sua bellezza. Una volta, dopo le fatiche della caccia, mentre placava la sete presso un limpido lago, vide il proprio aspetto nell’acqua argentea del lago e fu preso dall’ammirazione e da un amore insano di sé. Stette a lungo immobile e contemplava con occhi attenti la propria immagine nel placido specchio d’acqua, non avvertiva né la fame né la sete, ma tutti i giorni e tutte le notti osservava fisso l’acqua.

Quando a poco a poco le forze mancarono al giovane, anche allora rimase presso il lago e non distoglieva lo sguardo dalla propria immagine nell’acqua.

Così il giovane superbo morì, poi al suo posto fu trovato un candido e dorato tenero fiore: gli dèi mutarono il superbo cacciatore dell’Arcadia in un tenero fiore per l’amore disprezzato dell’infelice Eco.
(By Maria D.)

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