Il Sabino ingannato dal sacerdote di Diana
Servius Tullius, Romanorum rex, quia clarum templum...
Servio Tullio, Re dei Romani, poiché sentiva parlare del famoso tempio di Diana ad Efeso e poiché elogiava in modo straordinario il grande consenso dei cittadini della Grecia, per la devozione verso la dea, convocava i principi dei Latini e con loro stringeva un'amicizia pubblicamente e privatamente.
Poi esponeva il progetto della costruzione del tempio di Diana e i principi dei Latini approvavano l'intenzione. E così veniva costruito dal popolo latino con il popolo romano il tempio di Diana. In seguito un contadino sabino aveva un bue (dat di poss) di una grandezza straordinaria (abl qualità); il prodigio è favorevole predicono i vati: "Il popolo del quale i cittadini immoleranno il bue a Diana, avrà il comando." Il responso giunge anche a Roma al sacerdote del tempio di Diana.
Quando è il momento del sacrificio, il cittadino Sabino conduce a Roma il bue e lo porta al tempio di Fano davanti all'altare della dea, con l'animale attende il suo sacerdote. Ma il sacerdote romano si agita per la grandezza della vittima sacrificale e memore del responso con un astuto inganno così biasima il Sabino: "Perchè tu, o Sabino, ti appresti a fare un sacrificio a Diana in modo sacrilego?
Nella parte più bassa della valle scorre il Tevere: purifica allora il tuo corpo nel fiume corrente! Poi potrai fare il sacrificio alla dea." Il contadino dal tempio scese al Tevere. Nel frattempo il sacerdote, che è un cittadino romano, sacrifica il bue a Diana.
(By Vogue)
Versione tratta da Livio