Intervento chirurgico su un leone

Ego in Africa, iniquis verberibus pessimi domini...

Io in Africa, spinto alla fuga a causa delle inique bastonate del pessimo padrone, mi ritirai nei deserti tra i campi e le sabbie.

Allora, mentre il sole bruciava, trovai lontano una spelonca molto appartata e mi nascosi in questa. E poco dopo un leone giunse alla stessa spelonca, con il piede insanguinato, emettendo altissimi gemiti e mormorii che descrivevano il dolore della ferita (per la ferita).

Ed in primo luogo in verità, atterrito di gran lunga alla vista del leone che giungeva, rimasi pieno di stupore. Ma, dopo che il leone mi vide, si avvicinò mansueto e mi mostrò il piede ferito e lo allungò (me lo porse). Allora io strappai la grandissima spina, che era rimasta attaccata alla pianta del piede e feci uscire premendo il sangue scaturito dalla ferita profonda.

Allora quello, guarito grazie al mio intervento, pose il piede nelle mie mani, si sdraiò e si addormentò. E da quel giorno abbiamo vissuto con lo stesso sostentamento; infatti il leone mi sottoponeva le grasse membra delle fiere catturate.
(By Maria D. )

Versione tratta da Aulo Gellio

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