La vanità di Narciso (Versione latino)

Narcissus, venator Arcadicus, adulescens...

Narciso fu un cacciatore arcadico, giovane di straordinaria bellezza; arrogante nondimeno anche superbo per il suo aspetto esteriore, non considerò le suppliche d'aiuto della povera Eco. Per quel fatto, gli dei superni punirono il giovane ed introdussero nel duro animo di Narciso un nuovo desiderio:

egli fu preso dall'amore per sé stesso e del suo aspetto. Una volta, dopo le fatiche della caccia, placando la sete ad un limpido lago, vide il suo aspetto nell'acqua argentea del lago e fu rapito dall'insana ammirazione e dall'amore per sé stesso.

Così rimase immobile con gli occhi tesi verso il placido specchio dell'acqua e non sentiva né la fame né la sete ma lo guardava giorno e notte. Mentre le forze a poco a poco vennero a mancare (lett presente), anche allora rimase presso il lago e non allontanò gli occhi dalla sua immagine sull'altissima acqua.

Dopo che il superbo giovane era morto, in quel luogo si trovò un fiore bianco e giallo; gli dei avevano mutato in un tenero fiore il superbo cacciatore arcadico a causa del disprezzato amore dell'infelice Eco.
(By Vogue)

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