La vita beata di Ciparisso si trasforma in tragedia

Paulatim Cyparissus venatus ardore captus est...

A poco a poco Ciparisso fu conquistato dal desiderio della caccia e iniziò ad aggredire gli uccelli con le frecce.

Poi apparve una volpe presso uno spineto e sparì in fretta dalla vista. L'adolescente non smise di cercare la fiera: quando udiva anche un suono leggero, tendeva l'arco. Si accorse immediatamente di un movimento tra i cespugli (nei cespugli), mise sopra al muscolo la freccia e la scagliò fermamente. Si udì un orrendo fremito; il divino cervo saltò fuori dallo spineto ferito. Ciparisso fu afflitto da grande dolore e cercò l'animale, mentre nelle selve si udivano le voci lamentose e meste delle ninfe.

Finalmente Ciparisso trovò il cervo presso il lago, ma il misero animale abbassò gli occhi dinanzi al giovane e morì. Ciparisso non chiese ad Apollo perdono e misericordia della morte del cervo (per la morte del cervo): desiderava piangere l'animale tanto caro e trascorreva i giorni e le notti mesto tra le lacrime. Apollo in verità, spinto da misericordia, decise di mitigare il suo dolore, ma il giovane implorava la divinità così: "Chiedo un solo favore: concedimi l'immortalità, così piangerò il mio crimine in eterno". Allora il dio toccò la fronte di Ciparisso; improvvisamente le lacrime si congelarono sul viso, i piedi così come le radici affondarono nel terreno e, dove prima era stato Ciparisso, lì crebbe un alto cipresso.

Da quel giorno il cipresso fu considerato da tutti un simbolo luttuoso e funesto.
(By Maria D. )

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