Infamie di Nerone

Verba et sententiae pagina 34 numero 31

Successit Claudio Nero, qui Romanum imperium et deformavit et minuit .... et in suburbano liberti sui, quod ad quartum urbis miliarium est, se interfecit. (Eutropio)

Successe Claudio Nerone, e indebolì e sminuì l'impero Romano, d'inaudita lussuria e prodigalità Mise a morte gran parte del senato; fu nemico di tutti i migliori uomini.

Infine giunse a tanta vergogna che danzava e cantava sulla scena vestito da citarista o da attore tragico. Commise molti parricidi, uccise il fratello, la moglie, la sorella, la madre. In campo militare, non osando nulla de tutto, per poco non perse la Britannia. Infatti lì, sotto di lui, le due città più celebri furono prese e abbattute.

I Parti gli tolsero l'Armenia e mandarono le legioni Romane sotto il giogo. Sotto di lui però furono create due Provincie, il Ponto Polemoniaco per concessione del re Polemone e le Alpi Cozie per la morte del re Cozio. Per questi motivi fu tanto esecrabile per il mondo Romano; fu nello stesso tempo abbandonato da tutti e giudicato dal senato un nemico.

Poiché era cercato per la pena (la quale pena era tale che, condotto il pubblico nudo con una forca sul capo, venisse battuto con le verghe fino alla morte, e così precipitato da una rupe), fuggì dal palazzo e si uccise nella villa suburbana di un suo liberto, che si trova a quattro miglia da Roma

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