Lo sbarco di Cesare in Britannia - Verbum pro Verbo

His constitutis rebus, nactus idoneam ad navigandum tempestatem, tertia fere ...

Presi tali provvedimenti, approfittando del tempo favorevole alla navigazione, salpò all'incirca dopo mezzanotte e comandò che i cavalieri si spingessero fino al porto successivo, che si imbarcassero (sulle navi) e che lo seguissero.

Avendo questi proceduto un poco troppo lentamente, egli stesso all'incirca verso le nove, con le prime navi, giunse in Britannia e qui vide le truppe armate dei nemici schierate su tutti i colli. La natura di questo luogo e il mare era racchiuso così strettamente tra le alture, che una freccia poteva raggiungere la costa.

Giudicato questo luogo assolutamente inadatto allo sbarco, fino all'ora nona gettò l'ancora e aspettò che in quel luogo s i radunassero le rimanenti navi. Nel frattempo, convocati i legati e i tribuni militari, mostrò quello che aveva saputo da Voluseno e ciò che (quae, neutro plurale) voleva (vellet ) fosse fatto (fieri, infinito passivo di fio ) e li esortò, come è regola dell'arte militare, e come richiedevano soprattutto le imprese marittime, affinché le manovre, avendo movimento veloce e instabile fossero da loro eseguite al cenno ed all'istante.

Licenziati questi, avanzò (progressus participio perfetto del verbo deponente progredior), di sette miglia da quel luogo (e) collocò le navi su una spiaggia aperta e piana.

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