Franchezza dello scrittore - Luciano versione greco
Franchezza dello scrittore Luciano versione greco
Πολλοί συνέγραψαν ὡς δή τινας ἑαυτῶν πλάνας τε καί ἀποδημίας, θηρίων τε μεγέθε ἱστοροῦντες καί ἀνθρώπων ὠμότητας καί βίων καινότητας:...
Molti narrano avventure e viaggi come cose di loro stessi, descrivendo la grandezza degli animali, la crudeltà degli uomini e la stranezza delle vite;
per loro capo e maestro di tale impertinenza è l'Odisseo di Omero, che raccontava a quelli alla corte di Alcino la schiavitù dei venti e uomini con un solo ochio, mangiatori di carne cruda e selvaggi, e ancora creature dalle molte teste e le metamorfosi dei compagni ad opera di certi filtri, per mezzo delle quali cose molto allietò i Feaci. Dunque essendomi imbattuto in tutti questi, non biasimai molto quegli uomini per aver mentito, vedendo che ormai questa era cosa abituale anche per quelli che si occupavano di filosofia; di loro mi sarei meravigliato per questo, se avessero ritunuto che avrebbero dilettato raccontando la verità.
perciò anche io desiderando lasciare qualcosaa quelli dopo di noi, per non essere l'unico privo della libertà di raccontare storie, poiché non aveno niente di vero da raccontare - infatti non mi era accaduto niente degno di essere raccontato - mi volsi al falso molto più verosimile a quello degli altri; e se dirò una cosa vera, (lo farò) dicendo che mento.
Così mi sembra di evitare l'accusa (fatta) agli altri, ammettendo io stesso di non dire niente di vero. Scrivo dunque riguardo a cose che né vidi, né provai, né sentii da altri, e ancora che né esistono affatto né possono esistere. Perciò bisogna che quelli che vi si imbattano non vi credano.
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