Dopo la tempesta il segno dell'uomo
Ημεραν ουν και νυκτα ουριω πλεοντες, ετι της γης υποφαινομενης, ου σφοδρα βιαιως ανηγομεθα της επιουσης ημερας δε αμα ηλιω ανισχοντι ο τε ανεμος επεδιδου και ... Διονυσου, το μικροτερον το δε ετερον Ηρακλεους.
Navigando dunque con vento prospero per un giorno e per una notte, mentre ancora la terra era visibile, procedevamo non molto forte, ma il giorno successivo al sorgere del sole il vento si rinforzava e l'onda cresceva e sopraggiungeva oscurità e non era più possibile neppure ammainare la vela.
Dunque approdando e sbarcando prima giacevamo a terra dopo sceglievamo trenta di noi stessi per rimanere come sentinelle della nave e venti venivano con me per l'esplorazione delle cose dell'isola. Andando avanti per tre stadi dal mare per la selva e vediamo una colonna di bronzo scon delle lettere greche e appena leggibili e rose che dicevano fin qui erano arrivati Ercole e Dioniso.
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