Esiodo - Opere e giorni - Il mito di Pandora - testo greco e traduzione
Il mito di Pandora
versione di greco di Esiodo da Le opere e i giorni
Ὣς ἔφαθ', οἳ δ' ἐπίθοντο Διὶ Κρονίωνι ἄνακτιαὐτίκα δ' ἐκ γαίης πλάσσε κλυτὸς Ἀμφιγυήεις παρθένῳ αἰδοίῃ ἴκελον Κρονίδεω διὰ βουλάς· ζῶσε δὲ...
Gli dèi infatti tengon nascosto agli uomini il sostentamento, ché facilmente, allora, potresti lavorare un solo giorno e per un anno ne avresti, anche restando nell'ozio, presto il timone lo potresti appendere sul fumo e sarebbe finito il lavoro dei buoi e dei muli pazienti; ma Zeus lo nascose adirato dentro il suo cuore.
Così disse, e quelli obbedirono a Zeus Cronide signore; allora di terra formò l'illustre Zoppo un'immagine simile a vergine casta, secondo la volontà del Cronide; la cinse e l'adornò la dea glaucopide Atena, attorno le dee Grazie e Persuasione signora le posero auree collane, attorno a lei le Ore dalle belle chiome intrecciaron collane di fiori di primavera; ed ogni ornamento al suo corpo adattò Pallade Atena. Dentro al suo petto infine il messaggero Argifonte menzogne e discorsi ingannevoli e scaltri costumi pose, come voleva Zeus che tuona profondo, e dentro la voce le pose l'araldo di dèi e chiamò questa donna Pandora, perché tutti gli abitatori delle case d'Olimpo la diedero come dono, pena per gli uomini che mangiano pane. Poi, dopo che l'inganno difficile e senza scampo ebbe compiuto, ad Epimeteo il padre mandò l'illustre Argifonte, araldo veloce, a portare il dono degli dèi; ed Epimeteo non volle porre mente, come a lui Prometeo diceva, a non accogliere mai dono da Zeus Olimpio, ma rimandarlo indietro, che qualche male non dovesse venire ai mortali: però solo dopo che l'ebbe accolto, quando subì la disgrazia, capì.
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