Cicerone De Amicitia 103-104 Testo latino e traduzione

DE AMICITIA 103 DE AMICITIA 104 (Sull'amicizia) - Cicerone
Opera integrale con traduzione italiana

103] Equidem ex omnibus rebus quas mihi aut fortuna aut natura tribuit, nihil habeo quod cum amicitia Scipionis possim comparare.

In hac mihi de re publica consensus, in hac rerum privatarum consilium, in eadem requies plena oblectationis fuit.

Numquam illum ne minima quidem re offendi, quod quidem senserim, nihil audivi ex eo ipse quod nollem;

una domus erat, idem victus, isque communis, neque solum militia, sed etiam peregrinationes rusticationesque communes.

103 Quanto a me, di tutti i beni ricevuti dalla sorte o dalla natura, nessuno è paragonabile all'amicizia di Scipione.

In essa ho trovato un perfetto accordo di vedute politiche, consigli negli affari privati e una piacevolissima tranquillità.

Non mi sono mai scontrato con lui, per quanto me ne sia accorto, neppure nelle minime cose;

non ho mai sentito da lui una parola che non avessi voluto udire. Avevamo la stessa casa, lo stesso tenore di vita, e questo ci univa; eravamo sempre insieme non solo sotto le armi, ma anche in viaggio o in campagna.

[104] Nam quid ego de studiis dicam cognoscendi semper aliquid atque discendi? in quibus remoti ab oculis populi omne otiosum tempus contrivimus. Quarum rerum recordatio et memoria si una cum illo occidisset, desiderium coniunctissimi atque amantissimi viri ferre nullo modo possem. Sed nec illa exstincta sunt alunturque potius et augentur cogitatione et memoria mea, et si illis plane orbatus essem, magnum tamen adfert mihi aetas ipsa solacium. Diutius enim iam in hoc desiderio esse non possum. Omnia autem brevia tolerabilia esse debent, etiamsi magna sunt. Haec habui de amicitia quae dicerem. Vos autem hortor ut ita virtutem locetis, sine qua amicitia esse non potest, ut ea excepta nihil amicitia praestabilius putetis.

104 E che dire della nostra passione di conoscere e di scoprire sempre qualcosa di nuovo, passione che ci allontanava dagli occhi della gente e divorava tutto il nostro tempo libero? Se il ricordo, se la memoria di quei tempi fossero scomparsi con lui, non potrei in alcun modo sopportare la perdita di un uomo che mi era così legato, che mi amava tanto. Ma il passato non è morto. Anzi, si alimenta ed è reso più vivo dal mio pensiero e dal mio ricordo, e, anche se ne fossi interamente privato, l'età mi garantirebbe ugualmente un grande conforto. Ormai non posso vivere ancora per molto con il mio rimpianto. Tutto ciò che è breve, del resto, anche se molto doloroso, è sopportabile. Ecco cosa avevo da dire sull'amicizia. Vi esorto dunque a collocare tanto in alto la virtù, senza la quale l'amicizia non può esistere, da pensare che nulla è più nobile dell'amicizia, eccetto la virtù.

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