SENECA - Consolazione alla madre Elvia Libro XIX testo latino e traduzione

CONSOLAZIONE ALLA MADRE ELVIA 19

Consolatio ad Helvia matrem IXI

Testo latino e traduzione italiana LIBRO XIX

1. Maximum adhuc solacium tuum tacueram, sororem tuam, illud fidelissimum tibi pectus, in quod omnes curae tuae pro indiuiso transferuntur, illum animum omnibus nobis maternum.

Cum hac tu lacrimas tuas miscuisti, in huius primum respirasti sinu. 2. Illa quidem adfectus tuos semper sequitur; in mea tamen persona non tantum pro te dolet. Illius manibus in urbem perlatus sum, illius pio maternoque nutricio per longum tempus aeger conualui; illa pro quaestura mea gratiam suam extendit et, quae ne sermonis quidem aut clarae salutationis sustinuit audaciam, pro me uicit indulgentia uerecundiam. Nihil illi seductum uitae genus, nihil modestia in tanta feminarum petulantia rustica, nihil quies, nihil secreti et ad otium repositi mores obstiterunt quominus pro me etiam ambitiosa fieret. 3. Hoc est, mater carissima, solacium quo reficiaris: illi te quantum potes iunge, illius artissimis amplexibus alliga. Solent maerentes ea quae maxime diligunt fugere et libertatem dolori suo quaerere: tu ad illam te, quidquid cogitaueris, confer; siue seruare istum habitum uoles siue deponere, apud illam inuenies uel finem doloris tui uel comitem. 4. Sed si prudentiam perfectissimae feminae noui, non patietur te nihil profuturo maerore consumi et exemplum tibi suum, cuius ego etiam spectator fui, narrabit.

Carissimum uirum amiserat, auunculum nostrum, cui uirgo nupserat, in ipsa quidem nauigatione; tulit tamen eodem tempore et luctum et metum euictisque tempestatibus corpus eius naufraga euexit. 5. O quam multarum egregia opera in obscuro iacent! Si huic illa simplex admirandis uirtutibus contigisset antiquitas, quanto ingeniorum certamine celebraretur uxor quae oblita inbecillitatis, oblita metuendi etiam firmissimis maris, caput suum periculis pro sepultura obiecit et, dum cogitat de uiri funere, nihil de suo timuit! Nobilitatur carminibus omnium quae se pro coniuge uicariam dedit: hoc amplius est, discrimine uitae sepulcrum uiro quaerere; maior est amor qui pari periculo minus redimit.

6. Post hoc nemo miretur quod per sedecim annos quibus Aegyptum maritus eius optinuit numquam in publico conspecta est, neminem prouincialem domum suam admisit, nihil a uiro petit, nihil a se peti passa est. Itaque loquax et in contumelias praefectorum ingeniosa prouincia, in qua etiam qui uitauerunt culpam non effugerunt infamiam, uelut unicum sanctitatis exemplum suspexit et, quod illi difficillimum est cui etiam periculosi sales placent, omnem uerborum licentiam continuit et hodie similem illi, quamuis numquam speret, semper optat. Multum erat, si per sedecim annos illam prouincia probasset: plus est quod ignorauit. 7. Haec non ideo refero ut laudes eius exequar, quas circumscribere est tam parce transcurrere, sed ut intellegas magni animi esse feminam quam non ambitio, non auaritia, comites omnis potentiae et pestes, uicerunt, non metus mortis iam exarmata naue naufragium suum spectantem deterruit quominus exanimi uiro haerens non quaereret quemadmodum inde exiret sed quemadmodum efferret. Huic parem uirtutem exhibeas oportet et animum a luctu recipias et id agas ne quis te putet partus tui paenitere.

E finora non ti ho parlato del tuo grande conforto, di tua sorella, cuore a te fedelissimo, che condivide in egual misura tutte le tue pene, animo per tutti noi materno.

Tu hai mescolate alle sue le tue lacrime e, tra le sue braccia, sei di nuovo tornata a vivere. (2) Ella partecipa sempre ai tuoi sentimenti; tuttavia quando si tratta di me non si addolora soltanto per te. Fra le sue braccia io fui portato a Roma; per le sue cure affettuose e materne io, dopo una lunga malattia, mi ristabilii; ella adoperò tutta la sua influenza per farmi ottenere l'incarico di questore, vincendo la sua timidezza per amor mio, lei che non ha nemmeno il coraggio di parlare o di salutare a voce alta. Né il tipo di vita ritirata, né la sua riservatezza, che fra tanta sfacciataggine femminile sembra sgarberia, né il suo desiderio di pace, né le sue abitudini a una vita tranquilla le impedirono che diventasse, per me, perfino intrigante. (3) Madre carissima, è questa la consolazione che ti risolleverà; stalle vicino quanto più puoi, tientela stretta fra le braccia. Di solito, chi soffre, suole fuggire le persone che più ama, per dare così uno sfogo al proprio dolore: tu, invece, va' da lei, quali che siano i tuoi propositi; sia che tu voglia perseverare in questo tuo comportamento, sia che tu voglia desistervi, sempre troverai in lei chi saprà liberarti dal tuo dolore o condividerlo. (4) Ma se conosco bene il senno di questa donna straordinaria, ella non ti lascerà consumare in un dolore inutile e ti porterà il suo esempio di cui io fui testimone.

Ella aveva perduto, durante un viaggio per mare, il suo carissimo sposo, un mio zio, che aveva sposato quando era ancora una ragazza. Vinse, in quel frangente, il dolore e la paura e, superata la tempesta, strappò al naufragio il corpo del marito. (5) O quante valorose azioni di donne restano sconosciute! Se costei fosse vissuta in quei tempi antichi quando senza malizia si ammiravano le virtù, con quale gara di ingegni si sarebbe celebrata questa moglie che, dimenticando la sua debolezza, dimenticando il mare, tremendo anche per i più impavidi, mette a repentaglio la propria vita per dare sepoltura al marito e mentre si dà pensiero del suo funerale, non teme il proprio. È celebrata da tutti i poeti colei che si offrì al posto del marito9, ma è ancora più mirabile cercare una sepoltura per lo sposo a rischio della vita; più grande è quell'amore che, a parità di rischio, trae un vantaggio minore. (6) Dopo di ciò nessuno si meraviglierà che per tutti i sedici anni durante i quali suo marito rimase in Egitto, ella non si fece mai vedere in pubblico, non ricevette a casa mai nessun abitante della provincia, non chiese mai nulla al marito e non consentì che si richiedesse a lei qualcosa.

E, quindi, la provincia pettegola e solo capace di denigrare i suoi governatori, nella quale anche coloro che non si macchiarono di nessuna colpa non sfuggirono alla calunnia, la considerò come un raro esempio di virtù, e, cosa molto difficile per chi ama le facezie anche pericolose, frenò ogni licenza verbale e, ancor oggi, per quanto più non lo speri, desidererebbe una simile donna. Sarebbe già tanto essere stata lodata da questa provincia per sedici anni, ma ancor più è l'essere stata ignorata. (7) Ma io non racconto tutto questo per fare le sue lodi, che, oltretutto, accennandovi così brevemente, sarebbe un limitarle, ma perché tu comprenda che animo nobile ha questa donna, che non si lasciò vincere né dall'ambizione, né dalla cupidigia, compagne e flagelli di ogni potere, e neppure dal timore della morte, quando, con la nave alla deriva, consapevole ormai di far naufragio, non si allontanò dal cadavere di suo marito, cercando non tanto di mettere in salvo se stessa ma lui nella tomba. Mostra un coraggio pari al suo, risolleva il tuo animo dal dolore e comportati in modo che nessuno creda che tu ti sia pentita di essere madre.

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