SENECA - Consolazione alla madre Elvia Libro XVIII Testo latino e traduzione

CONSOLAZIONE ALLA MADRE ELVIA 18

Consolatio ad Helvia matrem XVIII

Testo latino e traduzione italiana LIBRO XVIII

1. Sed quia, dum in illum portum quem tibi studia promittunt peruenis, adminiculis quibus innitaris opus est, uolo interim solacia tibi tua ostendere. 2. Respice fratres meos, quibus saluis fas tibi non est accusare fortunam.

In utroque habes quod te diuersa uirtute delectet: alter honores industria consecutus est, alter sapienter contempsit.

Adquiesce alterius fili dignitate, alterius quiete, utriusque pietate. Noui fratrum meorum intimos adfectus: alter in hoc dignitatem excolit ut tibi ornamento sit, alter in hoc se ad tranquillam quietamque uitam recepit ut tibi uacet. 3. Bene liberos tuos et in auxilium et in oblectamentum fortuna disposuit: potes alterius dignitate defendi, alterius otio frui. Certabunt in te officiis et unius desiderium duorum pietate supplebitur. Audacter possum promittere: nihil tibi deerit praeter numerum. 4. Ab his ad nepotes quoque respice: Marcum blandissimum puerum, ad cuius conspectum nulla potest durare tristitia; nihil tam magnum, nihil tam recens in cuiusquam pectore furit quod non circumfusus ille permulceat. 5. Cuius non lacrimas illius hilaritas supprimat? Cuius non contractum sollicitudine animum illius argutiae soluant? Quem non in iocos euocabit illa lasciuia? Quem non in se conuertet et abducet infixum cogitationibus illa neminem satiatura garrulitas? Deos oro, contingat hunc habere nobis superstitem! 6. In me omnis fatorum crudelitas lassata consistat; quidquid matri dolendum fuit, in me transierit, quidquid auiae, in me. Floreat reliqua in suo statu turba: nihil de orbitate, nihil de condicione mea querar, fuerim tantum nihil amplius doliturae domus piamentum. 7. Tene in gremio cito tibi daturam pronepotes Nouatillam, quam sic in me transtuleram, sic mihi adscripseram, ut possit uideri, quod me amisit, quamuis saluo patre pupilla;

hanc et pro me dilige. Abstulit illi nuper fortuna matrem: tua potest efficere pietas ut perdidisse se matrem doleat tantum, non et sentiat. 8. Nunc mores eius compone, nunc forma: altius praecepta descendunt quae teneris inprimuntur aetatibus. Tuis adsuescat sermonibus, ad tuum fingatur arbitrium: multum illi dabis, etiam si nihil dederis praeter exemplum. Hoc tibi tam sollemne officium pro remedio erit; non potest enim animum pie dolentem a sollicitudine auertere nisi aut ratio aut honesta occupatio. 9. Numerarem inter magna solacia patrem quoque tuum, nisi abesset. Nunc tamen ex adfectu tuo qui illius in te sit cogita: intelleges quanto iustius sit te illi seruari quam mihi inpendi. Quotiens te inmodica uis doloris inuaserit et sequi se iubebit, patrem cogita. Cui tu quidem tot nepotes pronepotesque dando effecisti ne unica esses; consummatio tamen aetatis actae feliciter in te uertitur. Illo uiuo nefas est te quod uixeris queri.

(1) Queste, certamente, sono le difese più valide, le uniche che possono sottrarti alla cattiva sorte.

Ma poiché, fino a quando tu non giungi a quel porto che gli studi ti promettono, hai bisogno di appoggiarti ad altri sostegni, voglio mostrarti di quali consolazioni tu puoi, nel frattempo, disporre. Guarda ai miei fratelli: finché essi stan bene, non è giusto che tu te la prenda con il destino. (2) In entrambi, ciascuno per i suoi meriti, puoi trovare motivo per rallegrarti; uno, con la sua attività, ha raggiunto cariche importanti, l'altro, saggiamente, le ha disprezzate. Sii soddisfatta dell'autorità del primo, della vita tranquilla del secondo e dell'affetto di entrambi. Io conosco gli intimi sentimenti dei miei fratelli7: uno pratica la vita pubblica per darti lustro, l'altro si raccoglie in una vita serena e calma per dedicarsi a te. (3) Bene ha disposto il destino che i tuoi figli ti fossero d'aiuto e di sollievo: tu puoi essere protetta dall'autorità del primo e rallegrarti della vita tranquilla dell'altro. Essi gareggeranno in premure nei tuoi riguardi e il rimpianto che hai per uno sarà ripagato dall'affetto degli altri due. Posso senz'altro assicurarti che non ti mancherà nulla, tranne il numero. (4) Guarda poi i nipoti: Marco8, un bambino graziosissimo, alla cui presenza non c'è tristezza che possa durare. Non c'è dolore così grande o così recente che ci tormenti l'animo che egli non sappia lenire con le sue carezze.

(5) Quali lacrime non asciuga la sua allegria? Quale animo stretto dall'angoscia non rasserena la sua vivacità? Chi non è spinto al buonumore dalla sua spensieratezza? Chi, per quanto preso dai suoi pensieri, non si lascerebbe sedurre e distrarre dalla sua loquacità instancabile? (6) Io supplico gli dèi che questo bambino ci sopravviva. Che tutta la crudeltà del destino si sfoghi su di me, che tutto il dolore riservato alla madre si concentri in me, su di me quello riservato alla nonna e che il resto della famiglia viva in prosperità. Non mi lamento della perdita di mio figlio, né della mia condizione se con il sacrificio potrò impedire altri dolori alla mia famiglia. (7) Stringiti tra le braccia Novatilla, che presto ti darà dei pronipoti; l'avevo così accolta in me, me la sentivo così mia, che ora che mi ha perduto può sembrare orfana anche se il padre è vivo.

Amala, dunque, anche per me. Da poco la sorte le ha tolto la madre. Il tuo affetto può fare in modo che ella senta certamente il dolore per la perdita della madre ma non ne soffra. (8) Educala, formala alla svelta: gli insegnamenti impartiti in tenera età si radicano più profondamente. Si abitui alle tue osservazioni, impari ad obbedirti, le darai molto anche se non le darai altro che il tuo esempio. Intanto questo compito così impegnativo sarà per te anche un rimedio: perché un animo così teneramente afflitto non può essere distolto dal suo dolore se non dalla ragione o da una nobile occupazione. (9) Fra i validi motivi di conforto vorrei ricordare anche tuo padre, se non fosse lontano. Dal tuo affetto per lui, pensa ora quale può essere il suo per te; potrai capire quanto sia più giusto che tu ti conservi per lui invece che sacrificarti per me. Tutte le volte che il dolore ti prenderà con forza e oltre misura e vorrà trascinarti, pensa a tuo padre. Certo dandogli tanti nipoti e tanti pronipoti, tu per lui non sei più l'unica, tuttavia da te dipende che egli possa giungere felicemente al compimento della sua vita. Finché egli vive non ti è lecito lamentarti di essere viva.

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