Seneca De Providentia - la provvidenza Libro I 5-6

Seneca - De Providentia (Sulla provvidenza)
testo latino e traduzione italiana LIBRO I 5, 6 passim

5.In gratiam te reducam cum dis adversus optimos optimis.

Neque enim rerum natura patitur ut umquam bona bonis noceant; inter bonos viros ac deos amicitia est conciliante virtute. Amicitiam dico? immo etiam necessitudo et similitudo, quoniam quidem bonus tempore tantum a deo differt, discipulus eius aemulatorque et vera progenies, quam parens ille magnificus, virtutum non lenis exactor, sicut severi patres, durius educat.

6. Itaque cum videris bonos viros acceptosque dis laborare sudare, per arduum escendere, malos autem lascivire et voluptatibus fluere, cogita filiorum nos modestia delectari, vernularum licentia, illos disciplina tristiori contineri, horum ali audaciam.

Idem tibi de deo liqueat: bonum virum in deliciis non habet, experitur indurat, sibi illum parat

Io voglio riconciliarti con Dio e dimostrarti che non è ingiusto coi buoni.

Del resto è legge di natura che un bene non possa nuocere ad un altro bene. Tra gli uomini virtuosi e la divinià c'è uno stretto legame di amicizia, costituito dalla virtù, anzi un legame più che di amicizia, costituito dalla virtù, anzi un legame più che di amicizia di parentela e di somiglianza inquantoché l'uomo buono differisce da Dio solo per via del tempo, voglio dire perché non è eterno come lui, che, da quel padre meraviglioso che è, ma anche esigente in fatto di virtù, lo educa quale suo figlio vero, e discepolo ed emulo, più duramente di quanto non educhi gli altri, come del resto fanno tutti i padri severi.

Perciò quando vedi gli uomini buoni - che come ho detto sono cari a Dio - affannarsi, sudare e arrampicarsi lungo difficili pendii, mentre i malvagi se la spassano e nuotano nei piaceri lascivi della carne, pensa quanto ci diletti vedere i nostri figli costumati di fronte a quelli, sfacciati, della servitù, e come mentre i nostri li teniamo a freno con una dura disciplina alimentiamo così la sfrontatezza degli altri.

La stessa idea devi farti di Dio: Egli non tiene l'uomo buono in mezzo ai piaceri, ma lo mette alla prova, lo irrobustisce, e in questo modo lo fa degno di sé.

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