Eros è figlio di Povertà ed Espediente
ἅτε οὖν Πόρου καὶ Πενίας ὑὸς ὢν ὁ Ἔρως ἐν τοιαύτῃ τύχῃ καθέστηκεν. πρῶτον μὲν πένης ἀεί ἐστι, καὶ πολλοῦ δεῖ ἁπαλός τε καὶ καλός, οἷον οἱ...
Poiché dunque Eros è figlio di Poros e di Penia, si trova in tale sorte. In primo luogo è sempre povero, ed è molto lontano dall'essere delicato e bello, come i più credono, ma è duro, ispido, scalzo, senza casa, giacendo sempre per terra e senza coperte, dormendo all'aperto sulle porte e nelle strade, avendo la natura della madre, sempre compagno dell'indigenza. D'altra parte, secondo il padre, è insidioso verso i belli e i buoni, essendo coraggioso, audace e veemente, un cacciatore terribile, che intreccia sempre qualche astuzia, desideroso di saggezza e pieno di risorse, che filosofa per tutta la vita, un terribile incantatore, fattucchiere e sofista.
E per natura non è né mortale né immortale, ma a volte nello stesso giorno fiorisce e vive, quando ha risorse, a volte muore, e poi rinasce di nuovo grazie alla natura del padre, ma ciò che si procura scorre via sempre; cosicché Eros non è mai povero né ricco, e si trova nel mezzo tra sapienza e ignoranza.
La cosa sta così. Nessuno degli dèi filosofa né desidera diventare sapiente; infatti lo è; né se qualcun altro è sapiente, filosofa.
(by Star)
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