Il vero significato dell'oracolo di Apollo - Platone Apologia di socrate IX 23
IL VERO SIGNIFICATO DELL'ORACOLO DI APOLLO
VERSIONE DI GRECO di Platone
Traduzione Apologia di Socrate IX 23
testo greco originale
Ἐκ ταυτησὶ δὴ τῆς ἐξετάσεως, ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι, πολλαὶ μὲν ἀπέχθειαί μοι γεγόνασι καὶ οἷαι χαλεπώταται καὶ βαρύταται, ὥστε πολλὰς διαβολὰς...
TRADUZIONE
O uomini ateniesi, da questa indagine sono nate molte inimicizie e quelle più pericolose e gravi, così che molte calunnie sono derivate da queste e poi questo nome, cioè che io sono detto essere sapiente; infatti ciascuno dei presenti crede che io sia saggio per il fatto che io confuto gli altri.
Ma c’è pericolo, o cittadini, che il dio sia veramente sapiente e che in questo oracolo questo voglia dire, che la sapienza umana è degna di poco o anzi di niente.
E sembra nomini questo Socrate, e che faccia uso del mio nome, facendo di me un esempio; come se dicesse: “questi, o uomini, è il più sapienti di voi, che come Socrate sa che non è degno di niente in verità quanto a sapienza”. E’ questo che anche ora io cerco e domando in ossequio alla divinità, andando in giro, a chi dei cittadini e degli stranieri crede di essere sapiente.
E qualora mi sembri che non lo sia difendendo il dio gli dimostro che non è sapiente. E per questa occupazione né ho avuto tempo di occuparmi di nessuno degli affari della città in modo degno di menzione e neppure di quelli privati, ma mi trovo in una straordinaria povertà per il servizio al dio.
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