L'immortalità dell'anima - Platone vesione greco

L'immortalità dell'anima Platone versione greco

Ψυχη πασα αθανατος. Το γαρ αυτοκινητον αθανατον: το δ' αλλο κινουν και υπ' αλλου κινουμενον, παυλαν εχον κινησεως, παυλαν εχει ζωης....

Ogni anima è immortale; infatti ciò che si muove da sé è immortale; invece ciò che muove altro ed è mosso da altro, avendo la fine del moto, ha anche la fine della vita.

Dunque solo ciò che si muove da sé, per il fatto che non abbandona se stesso, non cessa mai di muoversi, ma è fonte e principio di movimento anche per tutte le altre cose, quante si muovono. Il principio poi è ingenerato. Infatti è inevitabile che tutto ciò che nasce nasca da un principio, questo invece da nulla; se infatti il principio nascesse da qualcosa, non sarebbe più principio; ma poiché esso è ingenerato, deve inevitabilmente essere anche indistruttibile.

Infatti, se perisse il principio, né esso potrebbe mai nascere da alcuna cosa né altro da esso, se è vero che tutto deve nascere da un principio. Così dunque è principio di movimento ciò che muove se stesso; e questo non può né perire né nascere oppure tutto il cielo e tutte le cose che si generano cadendo insieme rimarrebbero nell'immobilità e mai più avrebbero la possibilità di essere mossi e rinascere.

Pertanto, poiché risulta immortale ciò che è mosso da se stesso, non ci si vergognerà di dire che proprio questa è l'essenza logica dell'anima.

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