Menone 71

Traduzione Platone, Menone 71 TRADUZIONE

Εἰ γοῦν τινα ἐθέλεις οὕτως ἐρέσθαι τῶν ἐνθάδε, οὐδεὶς ὅστις οὐ γελάσεται καὶ ἐρεῖ· « ὦ ξένε, κινδυνεύω σοι δοκεῖν μακάριός τις εἶναι -...

Se, infatti, tu volessi porre tale domanda ad alcuni di qui , non ci sarebbe nessuno che non riderebbe ,e ti risponderebbe "O straniero, ti sembro davvero uomo fortunato, se mi ritieni tale da sapere se la virtù possa essere insegnata o in quale modo si produca ,invece ,io sono tanto lontano dal sapere se possa essere insegnata o no, che non so neppure che cosa sia la virtù". E io stesso , o Menone , mi trovo in queste condizioni : anch'io ,come i miei concittadini , mi sento privo di questo , e mi rimprovero di non sapere nulla circa la virtù : e, di ciò di cui non conosco l'essenza , come potrei conoscere la qualità ? O ti pare che ci possa essere uno che , non conoscendo affatto chi è Menone , possa tuttavia sapere se è bello , ricco e nobile, o se abbia le qualità opposte a queste? Ti pare che sia possibile? MENONE: A me no. Ma tu, o Socrate, veramente non sai che cosa sia la virtù; proprio questo di te dovremo riferire anche in patria?

SOCRATE: E non solo questo, o amico, ma anche che non ho mai trovato alcun altro che non lo sapesse, almeno mi pare. MENONE: Ma come, non ti sei mai incontrato con Gorgia, quando era qui? SOCRATE :Io sì. MENONE :E allora, non ti pare che lo sapesse? SOCRATE: Non ho troppa memoria, o Menone, sicchè non so dirti, adesso, come mi sia sembrato allora. Ma forse lo sapeva, e tu sai quello che egli diceva: fammi dunque ricordare come diceva. O, se vuoi, dillo tu personalmente: infatti, tu sei sicuramente del suo stesso parere. MENONE: Io sì. SOCRATE: Lasciamo dunque stare lui, dal momento che è assente. Ma tu personalemtne, per gli dei, o Menone, che cosa dici che è la virtù? Dillo e non rifiutarti, in modo che io mi trovi ad aver detto la più felice menzogna, se mostrerai che tu e Gorgia lo sapete, mentre io ho detto di non essermi mai incontrato con alcuna persona che lo sapesse.

MENONE: Ma non è difficile dirlo, o Socrate. In primo luogo, se vuoi la virtù dell’uomo, è facile dirti che è questa: essere idonei a trattare le cose della Città; e, facendo questo, far del bene agli amici e del male ai nemici, e cautelarsi per non subire a propria volta nulla di simile. E se buoi la virtù della donna, non è difficile rispondere che al donna deve amministrare bene al casa, curando le faccende interne ed essendo ubbidiente al marito. Ed alta è la virtù del fanciullo, e della femmina e del maschio, e altra quella dell’uomo anziano, vuoi del libero, vuoi dello schiavo.

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-03-31 09:40:06 - flow version _RPTC_G1.3