Qui vult esse beatus, colit virtutes, vitia fugit - Versione Platone

Qui vult esse beatus, colit virtutes, vitia fugit
versione greco Platone
Versione maturità Classica del 1980

C'è molta necessità che il saggio, essendo giusto, valoroso e pio, sia un uomo completamente buono, e in quanto buono faccia bene e giustamente ciò che dovrebbe fare, che chi agisce bene sia beato e felice, mentre il malvagio e chi agisce male sia infelice;

questo sarebbe chi si comporta in modo contrario al saggio, l’intemperante. Io ritengo ciò in questo modo e dico che queste cose sono vere: se sono vere, chi vuole essere felice, come sembra, deve inseguire e praticare la saggezza, deve sfuggire l’intemperanza come ciascuno di noi può con i piedi, e deve essere pronto soprattutto a non avere alcun bisogno di essere punito, qualora ne abbia bisogno egli stesso o un altro familiare, un singolo individuo o la città, deve essere inflitto con una pena e deve essere punito, se ha intenzione di essere felice. Questo mi sembra che sia il fine, verso cui guardando bisogna vivere, tendendo a esso tutte le azioni proprie e della città, affinché la giustizia e la saggezza siano presenti a chi ha intenzione di essere felice, così agire, non lasciando che i desideri siano dissoluti, non cercando di soddisfarli, essendo un male interminabile, vivendo una vita da ladro

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-03-12 20:08:40 - flow version _RPTC_G1.3