Socrate continua la sua ricerca I POETI versione greco Platone

Socrate continua la sua ricerca I poeti Parte I e II
versione greco Platone e traduzione
parte 1

Μετα ταυτ' ουν ηδη εφεξης ηα, αισθανομενος μεν και λυπουμενος και δεδιως οτι απηχθανομην, ομος δε αναγκαιον εδοκει ειναι το του θεου περι...

parte 2

Αναλαμβανων ουν αυτων τα ποιηματα α μοι εδοκει μαλιστα πεπραγματευσθαι αυτοις, διηρωτων αν αυτους τι λεγοιεν, ιν' αμα τι και μανθανοιμι παρ' αυτων....

Traduzione parte I

Già dopo queste cose io andai oltre, accorgendomi con dolore e con spavento che ero odiato ma tuttavia mi sembrava essere necessario tenere nel maggiore conto soprattutto il responso del dio. Bisogna andare, indagando che cosa dice l’oracolo, da tutti quelli che sembravano sapere qualcosa.

E per il cane!, o uomini ateniesi, - infatti bisogna dire a voi la verità -, ecco che cosa mi capitò: coloro che avevano maggior fama, sembravano quasi i più in difetto a me che ricercavo secondo la volontà del dio, uomini più dotati quanto saggezza.

Bisogna proprio che vi esponga il mio vagabondare come di uno che si assoggettò a fatiche affinché l’oracolo divenisse per me inconfutabile.

Dopo i politici io andai dai poeti sia quelli delle tragedie che quelli dei ditirambi e anche gli altri, come per sorprendere sul fatto me stesso che ero più ignorante di loro.

Traduzione parte II

Prendendo le opere di questi, le quali mi sembravano essere state elaborate da loro con maggiore cura, chiesi loro che cosa avessero voluto dire, affinché io potessi capirlo da loro. Io mi vergogno nel dire, o uomini ateniesi, la verità: tuttavia devo dirla.

Per così dire, quasi tutti i presenti tra loro dicevano il meglio su ciò che essi stessi avevano scritto.

Capii in conclusione anche a proposito dei poeti, in breve tempo questo, che non per sapienza facevano quel che facevano, ma per una capacità naturale ed in preda ad ispirazione divina, come i profeti e gli indovini; anche questi infatti dicono molte e belle cose, ma non sanno nulla di ciò che dicono. Mi sembrò che anche i poeti si trovassero in una tale condizione e contemporaneamente mi accorsi che essi credevano di essere, grazie alla poesia, uomini sapientissimi anche in altre cose in cui non lo erano.

Me ne andai da lì pensando tra me di superarli per lo stesso motivo dei politici.

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