Anabasi di Senofonte Libro 3.1, 19 - 21 (Traduzione letterale)

Ἐγὼ μὲν οὖν ἔστε μὲν αἱ σπονδαὶ ἦσαν οὔποτε ἐπαυόμην ἡμᾶς μὲν οἰκτίρων, βασιλέα δὲ καὶ τοὺς σὺν αὐτῷ μακαρίζων, διαθεώμενος αὐτῶν ὅσην μὲν...

Io dunque finchè era in vigore la tregua non ho mai cessato di compiangere la nostra sorte, chiamando beato il re e quelli con lui stesso, poichè consideravo [considerando] quanto grande e quale terra appartenesse loro, l'abbondanza di viveri, quanti schiavi, quanto bestiame, oro e vesti; quando invece consideravo la condizione dei soldati, ...(CONTINUA)

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