Filantropia di Agesilao - Versione Senofonte (triakonta)
Filantropia di Agesilao - versione greco di Senofonte
traduzione dal libro TRIAKONTA
Ὁ Ἀγησίλαος͵ γιγνώσκων δ᾽ ὅτι ἡ μὲν πορθουμένη καὶ ἐρημουμένη χώρα οὐκ ἂν δύναιτο πολὺν χρόνον στράτευμα φέρειν, ἡ δ᾽ οἰκουμένη μὲν...
Agesilao ricoonoscendo, inoltre, che una regione devastata e ridotta a un deserto non avrebbe potuto sostenere a lungo la presenza di un esercito, mentre una abitata e sottoposta a semina avrebbe potuto produrre all'infinito mezzi per mantenerlo, si preoccupò nonsolo di sottomettere con la forza i nemici, ma anche di cattivarseli con un comportamento mite. E spesso annunciava ai soldati che non avrebbero dovuto rivalersi su quanti venivano presi prigionieri come su dei nemici, ma tenerli in custodia come uomini;
spesso, quando si accorgeva che alcuni servetti di venditori venivano lasciati indietro - molti cercavano di venderli, pensando di non poterli nutrire e portare con sé - si preoccupava che anch'essi trovassero una sistemazione.
Ordinava ai prigionieri lasciati indietro per l'età avanzata di preoccuparsi di loro, in modo che cani e lupi non li uccidessero.
E così succedeva che non solo chi sentiva parlare di questi suoi atti, ma le stesse persone catturate avevano della benevolenza nei suoi confronti
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