Guerra sui due mari

Alcibiade fugge dalla prigionia di Tissaferne
Versione greco Senofonte traduzione hellenikon phronema

Μετὰ δὲ ταῦτα οὐ πολλαῖς ἡμέραις ὕστερον ἦλθεν ἐξ Ἀθηνῶν Θυμοχάρης ἔχων ναῦς ὀλίγας· καὶ εὐθὺς ἐναυμάχησαν αὖθις Λακεδαιμόνιοι καὶ Ἀθηναῖοι, ἐνίκησαν δὲ Λακεδαιμόνιοι ἡγουμένου Ἀγησανδρίδου....

Dopo questi avvenimenti, pochi giorni più tardi venne da Atene Timocare con un esiguo numero di navi e subito vi fu un nuovo scontro fra Spartani e Ateniesi, vinto dagli Spartani sotto il comando di Agesandrida.

Poco tempo dopo, all'inizio dell'inverno, Dorico, figlio di Diagora, arrivò da Rodi nell'Ellesponto con quattordici navi sul far del giorno. Appena lo scorse, la vedetta ateniese lo segnalò agli strateghi, che scesero in mare con venti navi. Dorico riuscì a evitarle e approdò il più velocemente possibile nei pressi del capo Reteo. Quando gli Ateniesi lo raggiunsero, il combattimento ebbe luogo tanto in mare quanto a terra, finché, non essendosi concluso nulla, gli Ateniesi fecero rotta per Madito per unirsi al resto della flotta. Mindaro, che aveva visto la battaglia da Ilio mentre era intento a compiere sacrifici ad Atena, decise di intervenire e, calate in mare le sue triremi, prese il largo per recuperare quelle di Dorico. Gli Ateniesi si diressero allora contro di lui e combatterono da mattina a sera lungo la costa, nei pressi di Abido.

Mentre stavano vincendo da un lato e perdendo da un altro, arrivò Alcibiade con diciotto navi. Allora i Peloponnesiaci fuggirono verso Abido, e venne in loro aiuto. Farnabazo, che, spingendosi in mare a cavallo fin dove gli fu possibile, combatteva incitando tutti i suoi, cavalieri e fanti. I Peloponnesiaci intanto schierarono le navi in ranghi serrati vicino alla costa per la battaglia. Gli Ateniesi, catturate trenta navi nemiche prive di equipaggio e recuperate le loro perdute in precedenza, si ritirarono a Sesto. Da qui tutte le navi eccetto quaranta andarono, ognuna con destinazione diversa, a riscuotere tributi fuori dall'Ellesponto, mentre Trasillo, che era uno degli strateghi, si recò ad Atene a riferire questi avvenimenti e a chiedere truppe e navi. Intanto arrivò nell'Ellesponto Tissaferne; quando Alcibiade andò da lui con un'unica trireme portando offerte e doni ospitali, lo fece arrestare e imprigionare a Sardi, dichiarando che il Re aveva ordinato di fare guerra agli Ateniesi.

Trenta giorni più tardi Alcibiade, procuratosi dei cavalli, riuscì a fuggire di notte da Sardi con Mantiteo, che era stato fatto prigioniero in Caria, e ripararono a Clazomene Gli Ateniesi che si trovavano a Sesto, informati che Mindaro intendeva attaccarli con sessanta triremi, si rifugiarono di notte a Cardia. Qui arrivò anche Alcibiade da Clazomene con cinque triremi e una nave da corsa. Avendo però saputo che le navi peloponnesiache erano salpate da Abido alla volta di Cizico, si diresse via terra a Sesto, dopo aver ordinato alle navi di raggiungervelo

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