Considerazioni di Socrate dopo la condanna
Ὡς δὲ τέλος εἶχεν ἡ δίκη, εἰπεῖν αὐτόν· Ἀλλ', ὦ ἄνδρες, τοὺς μὲν διδάσκοντας τοὺς μάρτυρας ὡς χρὴ ἐπιορκοῦντας καταψευδομαρτυρεῖν ἐμοῦ καὶ...
Quando il processo terminava, dicono che egli disse: "Ebbene, o cittadini, quelli che hanno istruito i testimoni che spergiurano e dicono il falso contro di me, come pure i testi che hanno ubbidito a costoro, è necessario che siano ben consci della loro grande empietà ed ingiustizia.
Riguardo poi le azioni per le quali è prevista la pena di morte: il furto sacrilego, il furto con scasso, la riduzione in schiavitù di un uomo libero, il tradimento dello Stato, neppure gli stessi accusatori contro di me affermano che abbia commesso uno di questi fatti. Sicché mi sembra straordinario che l’opera da me compiuta a voi sia parsa degna della pena di morte.
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