L'ingratitudine è una grave ingiustizia (versione greco)

αἰσθόμενος δέ ποτε Λαμπροκλέα τὸν πρεσβύτατον υἱὸν αὐτοῦ πρὸς τὴν μητέρα χαλεπαίνοντα, εἰπέ μοι, ἔφη, ὦ παῖ, οἶσθά τινας ἀνθρώπους ἀχαρίστους καλουμένους; καὶ μάλα, ἔφη ὁ νεανίσκος....

Avendo una volta notato che suo figlio maggiore, Lamprocle, era insofferente verso la madre gli chiese: "Figliolo, dimmi, tu sai che alcuni uomini sono chiamati ingrati?". "Certo" rispose il ragazzo.

"Ed hai capito bene cosa allora fanno quelli che ottengono questo titolo?" "Certamente si" rispose "Sno chiamati ingrati coloro che, avendo avuto dei favori non dimostrano gratitudine pur potendo farlo" E non ti pare che gli ingrati possano anche essere messi tra gli ingiusti?" "Mi sembra di si!" rispose.

"Hai già considerato se mai, come sembra essere ingiusto il rendere gli schiavi amici e giusto i nemici, così anche non sia ingiusto essere ingrati con gli amici e giusto esserlo con i nemici?" "Si" rispose Lamprocle "E mi pare che se qualcuno ha ricevuto un beneficio da un altro, amico e nemico, e non cerca di contraccambiare, costui sia ingiusto".

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