La Britannia (Tacito)

Britannia, maxima insularum quas Romana notitia complectitur, ... causa ac materia tempestatum, et profunda moles continui maris tardius impellitur.

La Britannia, la più grande fra le isole comprese fra quelle note ai Romani, si estende in larghezza e in latitudine ad oriente verso la Germania, ad occidente verso la Spagna, è vista dai Galli anche verso sud; la parte settentrionale di essa, non avendo di fronte alcuna terra, si spinge in un mare vasto ed aperto.

La forma della Britannia, Livio fra gli autori antichi, Fabio Rustico fra i più moderni, la fanno assomigliare a un romboide o a una bipenne. Quella faccia in verità è situata al di qua della Caledonia, ma per quelli che si spingono oltre, l'enorme ed immenso spazio delle terre che si protendono fino alla costa estrema, si assottiglia come in un cuneo.

Questa costa dell'ultimo mare, allora circumnavigata per la prima volta da una flotta Romana, dimostrò che la Britannia è un'isola, e contemporaneamente scoprì ed occupò quelle isole allora sconosciute, che chiamano Orcadi. Fu distinta anche Tuie, perché era stato ordinato di navigare fino a questo punto, ma si avvicinava l'inverno.

Dicono che quel mare è calmo e pesante per i rematori e che allo stesso modo non è raggiunto dai venti, perché le terre più sparse ed i monti, causa e alimentazione delle tempeste, e la profonda massa del mare sterminato lo mettono in moto più lentamente.

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