Difendere la libertà - Tacito versione latino

Difendere la libertà Versione di latino di Tacito

Orationem ducis secutus militum ardor, signumque s pugnae datum. nec Arminius aut ceteri Germanorum proceres omittebant suos quisque...

Un'esplosione di entusiasmo da parte dei soldati accompagnò le parole del comandante, e fu dato il segnale dell'attacco.

Arminio e gli altri capi dei Germani non perdevano l'occasione di mostrare ai loro che avevano di fronte i Romani dell'esercito di Varo, rivelatisi i più veloci nella fuga, che, per non affrontare la guerra, s'erano dati alla rivolta; parte di essi aveva le spalle coperte di ferite, parte opponeva di nuovo alla furia dei nemici le membra rotte dalle onde e dalle tempeste, con gli dei contrari, senza speranza alcuna di successo.

Erano costoro ricorsi alla flotta, cercando vie mai praticate sull'Oceano, perché al loro giungere non ci fosse nessuno ad affrontarli e nessuno li incalzasse, respinti; ma una volta venuti allo scontro, vano sarebbe stato per loro, sconfitti, l'aiuto dei venti e dei remi. Si ricordassero i Germani dell'avidità, della crudeltà e dell'arroganza romana:

che altro restava loro, se non salvare le libertà o morire prima di essere ridotti in schiavitù?

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