odisseo acceca polifemo - Apolldoro versione greco DA TAXIS

Odisseo acceca Polifemo

versione di greco di Apollodoro e traduzione Lasciate le altre navi presso un'isola vicina, sbarcò nel paese dei Ciclopi con una nave sola, e scese a terra con dodici uomini.

Vicino al mare c'era una grotta, e Odisseo vi entrò, portando con se un orcio di vino che gli aveva regalato Marone. Quella era la caverna di Polifemo, figlio di Poseidone e della Ninfa Toosa, un uomo gigantesco, selvaggio, che si nutriva di carne umana, e aveva un solo occhio in mezzo alla fronte. Odisseo e i suoi compagni accesero un fuoco, uccisero qualche capretto e si misero a mangiare. Ma in quel momento arrivò il Ciclope, spinse dentro il suo gregge e chiuse la porta con un masso enorme; poi, come si accorse che c'erano degli uomini, ne mangiò qualcuno.

Allora Odisseo gli diede da bere un pò del vino di Marone: Polifemo bevve e poi ne volle ancora, e mentre beveva per la seconda volta chiese a Odisseo come si chiamava. E Odisseo gli rispose che il suo nome era Nessuno. «Bene! - disse Polifemo - Ti mangerò per ultimo, Nessuno! Mangerò prima tutti i tuoi compagni: questo è il dono con cui voglio ricambiarti!» Poi, ubriaco fradicio, si addormentò.

Odisseo allora trovò per terra un lungo bastone, con l'aiuto di quattro suoi compagni lo appuntì, poi lo rese incandescente sul fuoco, e accecò il Ciclope. Polifemo urlò, chiamò in soccorso tutti i Ciclopi suoi vicini; quelli accorsero e gli chiesero: «Chi ti fa del male?»: e Polifemo rispose: «Nessuno!» Quelli allora, convinti che nessuno gli stesse facendo del male, se ne andarono.

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