Causa della ribellione dei veneti Cesare (Versione di latino Cesare)

Causa della ribellione dei veneti Cesare

His rebus gestis cum omnibus de causis Caesar pacatam Galliam existimaret, superatis Belgis, expulsis Germanis, victis in Alpibus Sedunis,...

I Veneti sono il popolo che, lungo tutta la costa marittima, gode di maggior prestigio in assoluto, sia perché possiedono molte navi, con le quali, di solito, fanno rotta verso la Britannia, sia in quanto nella scienza e pratica della navigazione superano tutti gli altri, sia ancora perché, in quel mare molto tempestoso e aperto, pochi sono i porti della costa e tutti sottoposti al loro controllo, per cui quasi tutti i naviganti abituali di quelle acque versano loro tributi. I Veneti, per primi, trattengono Sillio e Velanio, convinti di ottenere, mediante uno scambio, la restituzione degli ostaggi consegnati a Crasso. Influenzati dall'autorità dei Veneti, dato che le decisioni dei Galli sono improvvise e repentine, anche i popoli limitrofi trattengono Trebio e Terrasidio con le stesse intenzioni.

Vengono stabiliti, rapidamente, dei contatti: i principi stringono patti per non prendere, se non di comune accordo, nessuna iniziativa e per affrontare insieme l'esito della sorte, qualunque fosse. Sollecitano gli altri popoli a difendere la libertà ereditata dai loro padri piuttosto che sopportare la schiavitù dei Romani. Ben presto tutti i popoli della costa ne sposano la causa e mandano un'ambasceria unitaria a P. Crasso: restituisse i loro ostaggi, se voleva riavere i suoi. Dopo tali eventi, Cesare aveva tutti i motivi di ritenere la Gallia sottomessa: erano stati battuti i Belgi, scacciati i Germani, vinti i Seduni sulle Alpi. Così, all'inizio dell'inverno, partì per l'Illirico, perché voleva conoscerne i popoli e visitarne le regioni, ma improvvisamente in Gallia scoppiò la guerra.

Eccone il motivo: il giovane P. Crasso stava svernando con la settima legione nei pressi dell'Oceano, nella regione degli Andi. Visto che nella zona il frumento scarseggiava, Crasso mandò molti prefetti e tribuni militari presso i popoli limitrofi per procurarsi grano e viveri.

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