Cesare accetta le scuse dei suoi legionari (versione di latino Cesare)
Cesare accetta le scuse dei suoi legionari
Autore: Cesare
Hac oratione habita mirum in modum conversae sunt omnium mentes summaque alacritas et cupiditas belli gerendi innata est, princepsque X. legio per tribunos militum ei gratias egit quod de se optimum iudicium fecisset, seque esse ad bellum gerendum paratissimam confirmavit.
Traduzione
Dopo il discorso di Cesare, lo stato d'animo di tutti mutò in modo sorprendente e in ognuno nacque una gran voglia di agire, un gran desiderio di combattere.
Per prima la decima legione, attraverso i tribuni militari, lo ringraziò per lo straordinario apprezzamento ricevuto e confermò di essere prontissima a scendere in campo. Poi le altre legioni, con i tribuni militari e i centurioni più alti in grado, provvidero a scusarsi con Cesare: non avevano mai nutrito dubbi o timori, né avevano pensato che la valutazione delle scelte strategiche spettasse a loro, ma al comandante.
Cesare ne accettò le scuse e a Diviziaco, l'unico a cui riservava la massima fiducia tra i Galli, chiese l'itinerario da seguirsi per portare l'esercito in luoghi aperti compiendo un giro di oltre cinquanta miglia.
Come aveva preannunziato, dopo le tre di notte partì. Il settimo giorno di marcia ininterrotta fu informato dagli esploratori che le truppe di Ariovisto distavano dai nostri ventiquattro miglia.
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