Cesare doma le ultime rivolte in Gallia (Versione di latino Cesare)

Cesare doma le ultime rivolte in Gallia Autore: Cesare

Caninius felicissime re gesta sine ullo paene militis vulnere ad obsidendos oppidanos revertitur externoque hoste deleto, cuius timore...

Caninio, dopo aver compiuto con grande successo la missione, quasi senz'alcun ferito, ritorna ad assediare la città.

Adesso che aveva annientato il nemico esterno, per timore del quale prima non aveva potuto dividere i presidi e stringere d'assedio gli abitanti con un'opera di fortificazione, ordina di procedere ai lavori su tutta la linea. Il giorno seguente giunge C. Fabio con tutte le truppe e assume il comando delle operazioni d'assedio per un settore della città.

Cesare, frattanto, lascia il questore M. Antonio tra i Bellovaci con quindici coorti, per togliere ai Belgi la possibilità di scatenare altre rivolte. Dal canto suo, visita gli altri popoli, impone nuovi ostaggi, tranquillizza e rassicura la gente tutta in preda alla paura. Poi, giunge nelle terre dei Carnuti, dove era scoppiata l'insurrezione, come Cesare ha esposto nel precedente commentario.

Siccome intuiva che i Carnuti, consci della loro colpa, nutrivano forti apprensioni, al fine di liberare al più presto la popolazione da ogni timore esige la punizione del responsabile del crimine e istigatore della guerra, Gutuatro

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