Cesare e il capo dei Galli, Vercingetorige davanti a Novioduno (Versione di latino Cesare)

Cesare e il capo dei Galli, Vercingetorige davanti a Novioduno
Autore: Cesare

Vercingetorix, ubi de Caesaris adventu cognovit, oppuguatione destitit atque obviam Caesari proficiscitur....

traduzione
Vercingetorige, non appena è messo al corrente dell'arrivo di Cesare, toglie l'assedio e gli si fa incontro.

Cesare aveva intrapreso il blocco di una città dei Biturigi, Novioduno, posta lungo la sua strada. Dalla città gli erano stati inviati emissari per scongiurarne il perdono, la grazia. Al fine di condurre a termine il resto delle operazioni con la rapidità che gli aveva fruttato la maggior parte dei successi, impone la consegna di armi, cavalli e ostaggi.

Una parte degli ostaggi era già stata inviata, al resto si stava provvedendo; in città si erano addentrati alcuni centurioni con pochi legionari, per raccogliere le armi e i giumenti. Ma ecco che in lontananza si scorge la cavalleria nemica, che precedeva l'esercito di Vercingetorige. Non appena gli abitanti la videro e nacque in loro la speranza di rinforzi, tra alte grida cominciarono a impugnare le armi, a chiudere le porte, a riversarsi sulle mura.

I centurioni presenti in città, essendosi resi conto, dal loro comportamento, che i Galli avevano preso qualche nuova decisione, sguainate le spade, assunsero il controllo delle porte e condussero tutti i loro in salvo.

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