Cesare si dimostra magnanimo con Lentulo (Versione di latino Cesare)
Cesare si dimostra magnanimo con Lentulo
versione latino cesare
Quarta vigilia circiter Lentulus Spinther de muro cum vigiliis custodibusque nostris colloquitur; velle, si sibi fiat potestas, Caesarem convenire....
Sul finire della notte Lentulo Spintere, dall'alto delle mura, dice alle sentinelle e alle nostre guardie di volere, se possibile, incontrare Cesare.
Concesso il permesso, lo lasciano uscire dalla città; i soldati di Domizio non si allontanano da lui finché non giunge al cospetto di Cesare. Con lui inizia a trattare la propria salvezza; lo prega e lo scongiura di risparmiarlo, gli ricorda l'antica amicizia e passa in rassegna i benefici, per altro veramente grandi, ricevuti da Cesare: grazie al suo aiuto era entrato nel collegio dei pontefici, dopo la pretura aveva ottenuto la provincia di Spagna, era stato sostenuto nella candidatura al consolato.
Cesare interrompe le sue parole: gli ricorda che è uscito dalla sua provincia non per fare del male, ma per difendersi dalle ingiurie degli avversari, per ristabilire nei loro poteri i tribuni della plebe cacciati dalla città in quell'occasione, per vendicare se stesso e il popolo romano, la cui libertà era stata soffocata da un pugno di fanatici.
Lentulo, rinfrancato dalle sue parole, chiede il permesso di tornare in città: assicura a Cesare che anche per gli altri sarà di conforto e speranza l'avere egli ottenuto da lui grazia; lo informa che alcuni sono così atterriti da arrivare a darsi la morte. Ottenuto il permesso, si allontana.
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