Con una cortina di fumo i nemici si sottraggono a Cesare (Versione di latino Cesare)
Con una cortina di fumo i nemici si sottraggono a Cesare
Autore: Cesare
Bellovaci, cum Romanos ad insequendum paratos viderent neque pernoctare aut diutius permanere sine periculo eodem loco possent, tale consilium sui recipiendi ceperunt....
I Bellovaci, vedendo i Romani pronti ad inseguirli e non potendo pernottare o rimanere più a lungo senza pericolo nello stesso luogo, predisposero il seguente piano per ritirarsi.
Collocarono davanti alla schiera le fascine di paglia e frasche, su cui si erano seduti, di cui c’era molta abbondanza nell’accampamento, passate tra loro di mano in mano e nell’ultimo scorcio del giorno, dato un segnale, le incendiarono in un solo tempo. Così la fiamma ininterrotta nascose improvvisamente tutte le truppe alla vista dei Romani. Quando accadde ciò, i barbari con una impetuosa corsa ripiegarono.
Cesare, anche se non poteva accorgersi della ritirata dei nemici per gli incendi frapposti, tuttavia sospettando che questa decisione fosse stata presa al fine della fuga fece avanzare le legioni, mandò squadroni ad inseguirli; egli stesso, temendo un agguato, che il nemico tentasse per caso di rimanere nello stesso luogo e attirare i nostri in un luogo sfavorevole, procedette troppo lentamente. Poichè i cavalieri non osavano entrare nel fumo e nella fiamma densissima e, se alcuni vi erano entrati troppo audacemente, a stento essi stessi vedevano le parti anteriori dei loro cavalli, temendo un agguato diedero ai Bellovaci la possibilità di ritirarsi.
Così i nemici con una fuga piena di timore e nello stesso tempo di astuzia, senza alcuna perdita, andati avanti non più di dieci miglia posero l’accampamento in un luogo molto ben difes
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