De Considii timore et errore (Versione di latino Cesare)

De Considii timore et errore versione latino Cesare
Traduzione libro latina lectio e altri libri
versione dal libro latina lectio

P. Considius, rei militaris peritus, in exercitu L. Sullae et postea in M. Crassi fuerat : is cum exploratoribus praemittitur....

Publio Considio, esperto di arti militari, era stato nell'esercito di L. Silla e dopo in (quello) di M. Crasso; egli è stato mandato con gli esploratori.

Sul fare del giorno, poiché il monte più alto è stato occupato da Labieno, Cesare poiché era lontano non più di 1500 passi dall'accampamento dei nemici e, come dopo viene a sapere dai prigionieri, poiché non è stato conosciuto né dal suo arrivo né da Labieno, Consedio accorre da lui, dice che il monte era occupato dai nemici; ciò lo era venuto a sapere dalle truppe e dalle insegne galliche.

Cesare ritirò le sue truppe sul colle più vicino, dispone l'esercito in ordine di battaglia. Labieno, come egli aveva il comando da Cesare, aspettava i nostri sul monte e si asteneva dalla battaglia. Dunque a giorno inoltrato venne a sapere attraverso gli esploratori che il monte era occupato dai suoi e gli Elvezi levavano il campo e Consedio era spaventato dal timore, egli ciò che non aveva visto, aveva riportato come da lui visto.

Quel giorno insegue i nemici con la solita distanza e pone l'accampamento a 3000 passi dal loro accampamento.

versione da altri libri di testo

Prima luce, cum summus mons a Labieno teneretur, ipse ab hostium castris non longius mille et quingentis passibus abesset neque, ut postea...

Considio accorre da lui a briglia sciolta: dice che il monte che si era voluto occupato da Labieno, era tenuto dai nemici: aveva appreso ciò dalle armi dei galli e dalle insegne.

Cesare ritira le sue truppe sul vicino colle, schiera le truppe per la battaglia. Labieno, come gli era stato ordinato da Cesare che non attaccasse battaglia, se non fossero state avvistate le sue truppe presso l’ accampamento dei nemici, perché in un solo istante da ogni parte fosse fatto impeto sui nemici; occupato il monte, aspettava i nostri e si asteneva dalla battaglia.

Infine a giorno inoltrato e per mezzo degli esploratori Cesare venne a sapere e che il monte era tenuto dai suoi, e che gli Elvezi avevano levato il campo e che Considio, spaventato dalla paura, ciò che non aveva visto glielo aveva dato per visto.

Quel giorno, alla distanza alla quale era solito, insegue i nemici e pone l’accampamento a tre mila passi dal loro accampamento.

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