Discorso di Critognato agli assediati

Quid ergo mei consili est? Facere, quod nostri maiores nequaquam pari bello Cimbrorum Teutonumque fecerunt ...... his aeternam iniugere servitutem? Neque enim umquam alia condicione bella gesserunt.

Qual è dunque  il mio consiglio? Fare ciò che i nostri antenati hanno fatto nella guerra niente affatto paragonabile dei Cimbri e dei Teutoni:

costoro, asserragliati nelle città e oppressi da una simile carestia, sostentarono la vita con i corpi di coloro che sembravano inutili per la guerra per l'età e non si consegnarono ai nemici. Se anche non avessimo un esempio di questa cosa, tuttavia riterrei bellissimo che venisse istituito per la libertà e tramandato ai posteri.

Infatti che c'è stato di simile a quella guerra? Saccheggiata la Gallia e procurata una grande rovina, i Cimbri uscirono finalmente dai nostri territori e cercarono altre terre, ci lasciarono i diritti, le leggi, i campi, la libertà. I Romani, invece, cos'altro cercano o che altro vogliono se non, spinti dall'invidia, stabilirsi nei campi e nelle città di coloro che hanno conosciuto per fama come nobili e potenti in guerra, e imporre loro un'eterna schiavitù? Infatti non hanno mai fatto guerre con un'altra intenzione.

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