Dopo un'aspra battaglia gli Elvezi vengono sconfitti - Cesare

Autore: Cesare

Caesar primum suo, deinde omnium ex conspectu remotis equis, ut aequato omnium periculo spem fugae tolleret, cohortatus suos proelium commisit....

Cesare ordinò di allontanare e nascondere prima il suo cavallo, poi quelli degli altri: voleva rendere il pericolo uguale per tutti e togliere a ognuno la speranza della fuga. Spronati i soldati, attaccò.

I nostri riuscirono con facilità a spezzare la falange nemica lanciando dall'alto i giavellotti; una volta disunita la falange, sguainarono le spade e si gettarono all'assalto. I Galli combattevano con grande difficoltà: molti dei loro scudi erano stati trafitti e inchiodati da un solo lancio di giavellotti; i giavellotti si erano piegati, per cui essi non riuscivano né a svellerli, né a lottare nel modo migliore con la mano sinistra impedita. Molti, dopo avere a lungo agitato il braccio, preferirono gettare a terra gli scudi e combattere a corpo scoperto. Alla fine, spossati per le ferite, incominciarono a ritirarsi e a cercar riparo su un monte, che si trovava a circa un miglio di distanza; lì si attestarono.

Mentre i nostri si spingevano sotto, i Boi e i Tulingi, che con circa quindicimila uomini chiudevano lo schieramento nemico e proteggevano la retroguardia, aggirarono i nostri e li assalirono dal fianco scoperto. Vedendo ciò, gli Elvezi che si erano rifugiati sul monte incominciarono a premere di nuovo e a riaccendere lo scontro. I Romani operarono una conversione e attaccarono su due fronti: la prima e la seconda linea per tener testa agli Elvezi già vinti e respinti, la terza per reggere all'urto dei nuovi arrivati. Così, si combatté su due fronti a lungo e con accanimento. Alla fine, quando non poterono più sostenere l'attacco dei nostri, parte degli Elvezi, come aveva già fatto prima, si mise al sicuro sul monte, parte si ritirò là dove avevano ammassato i bagagli e i carri.

A dire il vero, per tutto il tempo della battaglia, durata dall'una del pomeriggio fino al tramonto, nessuno poté vedere un solo nemico in fuga. Nei pressi delle salmerie si lottò addirittura fino a notte inoltrata, perché gli Elvezi avevano disposto i carri come una trincea e dall'alto scagliavano frecce sui nostri che attaccavano. Alcuni, appostati tra i carri e le ruote, lanciavano matare e tragule, colpendo i nostri. Dopo una lunga lotta, i soldati romani si impadronirono dell'accampamento e delle salmerie. _

Traduzione dal libro Maiorum lingua (diversa)
Caesar primum suo equo remoto, deinde omnium ex conspectu remotis equis, ...

Cesare allontanato per prima cosa il suo cavallo, fatti poi nascondere tutti gli altri cavalli, per rendere il pericolo uguale per tutti e togliere la speranza della fuga, incitati i suoi ingaggiò battaglia.

I soldati, lanciati dall'alto i giavellotti, spezzarono con facilità la falange nemica. Disunita la falange, sguainate le spade, si gettarono all'assalto contro di loro. Gli Elvezi, straziati dalle ferite, incominciarono a ritirarsi su un monte che si trovava a circa mille passi.

Raggiunto il monte e fatti sotto i nostri, i Boi e i Tulingi, che con circa quindicimila uomini chiudevano lo schieramento nemico e proteggevano la retroguardia, aggirarono i nostri e vedendo ciò gli Elvezi, che si erano rifugiati sul monte, incominciarono a insistere di nuovo e a riaccendere la battaglia. Si combatté su due fronti a lungo e con accanimento.

Alla fine quando gli Elvezi non poterono più sostenere l'attacco dei nostri, parte si ritirò sul monte, parte si diresse verso le loro salmerie e i loro carri. Dopo aver combattuto a lungo, i nostri si impadronirono dell'accampamento e delle salmerie.

Traduzione libro dalla sintassi al testo (diversa)
Caesar primum suo equo remoto, deinde omnium ex conspectu remotis equis, ut aequato...

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-03-31 09:20:12 - flow version _RPTC_G1.3