Due centurioni in gara (Versione di latino Cesare)

Due centurioni in gara
Autore: Cesare
Parte Prima

Due centurioni in gara, Parte Prima - Cesare
da "Traditio", 76 pag. 146
Prima riga: ''Erant in ea legione fortissimi viri centuriones qui iam primis [...]''
Ultima riga: ''[...] Pulloni et verutum in balteo defigitur.

''
In quella legione c'erano due centurioni valorosissimi, che già si stavano avvicinando alle cariche più elevate, Tito Pullone e Lucio Voreno.
Questi avevano continue dispute, riguardo a chi dei due doveva anteporsi sull'altro, e ogni anno si contendevano con grande rivalità la promozione.

Per questo Pullone, mentre si combatteva energicamente nei pressi delle difese disse: ''Esiti, Voreno? o quale promozione attendi dal tuo valore da far risaltare? Ecco il giorno che giudicherà le nostre dispute''.
Dopo aver detto queste cose, uscì dalle difese, dove qualunque parte fu vista piena di nemici, e la penetrò. Neppure Voreno resto nel riparo, ma temendo il giudizio di tutti, lo seguì.
A poca distanza rimasta (dai nemici), Pullone scagliò un giavellotto sui nemici e ne colpì uno che correva primo fra tutti.

I nemici lo soccorsero, colpito e moribondo, e lo proteggevano con gli scudi, mentre tutti insieme lanciavano dardi contro Pullone, impedendogli di avanzare.
Lo scudo di Pullone venne trafitto e un veruto gli si piantò nel balteo.

Parte seconda

Prima riga: '' Avertit hic casus vaginam et gladium educere [...]''
Ultima riga: '' [...] uter utri virtute anteferendus videretur''.
Questo fece sì che il fodero della spada si spostasse, così, mentre cerca di sguainarla con la destra, perde tempo e, nell'intralcio in cui si trova, viene circondato.


Subito il suo rivale Voreno si precipita e lo soccorre in quel difficile frangente. Su di lui convergono subito tutti i nemici, trascurando Pullone: lo credono trafitto dal veruto.

Voreno combatte con la spada, corpo a corpo, uccide un avversario e costringe gli altri a retrocedere leggermente, ma, trasportato dalla foga, cade a capofitto in un fosso. Viene circondato a sua volta e trova sostegno in Pullone: tutti e due, incolumi, si riparano entro le nostre difese, dopo aver ucciso molti nemici ed essersi procurati grande onore.


Così la Fortuna, in questa loro sfida e contesa, dispose di essi in modo che ognuno recasse all'antagonista aiuto e salvezza e che non fosse possibile giudicare a quale dei due, per valore, toccasse il premio per il valore.

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